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La RABBIA

In età adolescenziale la rabbia è finalizzata al processo di individuazione e di separazione. Per costruire un’immagine di sé autonoma, l’adolescente tenta di staccarsi dalle vicende dell’infanzia, cerca di formarsi, di dare voce alle sue emozioni, di porsi di fronte alle situazioni della vita con un senso di superiorità e di autorevolezza. Per gli adolescenti la rabbia risulta assumere una connotazione prevalentemente relazionale, e in questo periodo della vita le relazioni sociali subiscono notevoli modifiche. È nelle relazioni importanti che si esprimono i primi episodi di rabbia (familiari, amicali, sentimentali).

Per l’adolescente arrabbiarsi ha una funzione specifica, in cui può essere in grado di esprimere la sua forza, farsi rispettare dai coetanei e aumentare il suo prestigio. Di fatto davanti ad una provocazione, l’adolescente maschio reagisce in maniera brusca e irruente, manifestando la sua natura di “vero uomo”, cercando di innalzare l’immagine di sé a scapito degli altri.

Un punto essenziale da comprendere a proposito della rabbia è che di fatto questa emozione diventa negativa e soprattutto distruttiva per il giovane quando non viene riconosciuta e usata al momento in cui emerge, ma viene repressa con conseguenze dannose non solo per se stessi, ma anche per gli altri (Maiolo, 2006, 147).

La rabbia usata costruttivamente aiuta a sviluppare fiducia in se stessi in quanto non è necessario accumularla in noi fino a farla esplodere per esprimerla.

È  importante riconoscerla al momento in cui emerge per quello che è: un meccanismo di protezione che ci segnala che c’è qualcosa che non va, una reazione di insoddisfazione intensa, suscitata da una frustrazione che giudichiamo inaccettabile (Luhn, 2003, 10).

LUHN R., Imparare a non arrabbiarsi. Come vivere sani e felici convertendo tensioni e irritazioni in energia positiva, Milano, Franco Angeli, 2003.

MAIOLO G., Adolescenze spinose. Come comunicare senza fare (e farsi) del male, Torino, Erikson, 2006.

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